Con la speranza di migliorare

Pubblichiamo nel nostro sito una lettera aperta rivolta a tutti i cittadini di Pietraperzia scritta da Barbara Maimone, studentessa universitaria, figlia del nostro socio Michele, una pietra lanciata nello stagno dell’indifferenza e dell’apatia che alloggiano nel nostro paese da troppo tempo abituato a subire passivamente decisioni penalizzanti per la nostra collettività, ultima delle quali la ormai prossima chiusura del RAS (residenza sanitaria protetta).
Barbara L. L. Maimone
“Se magari tutti si impegnassero di più per manifestare il proprio assoluto dissenso, se si iniziasse col capire che non è solo una struttura pubblica ad esser chiusa ma che in questo modo verranno negati posti di lavoro, posti di accoglienza per persone che solo lì ormai trovano il loro rifugio, se si volesse davvero e realmente far qualcosa per cambiare, perché allora siamo solo in pochi a mobilitarci? Non deve essere solo una proposta campata in aria quella del non andare a votare per le comunali né quella di chiedere il cambio di provincia, devono essere proposte da attuare nell’immediato se qualcosa in positivo non verrà fatto per salvare questa struttura, perché altrimenti continueremo a vedere questo paese crollare e andar sempre più verso il declino e continueremo a fregarcene perché “tanto noi un giorno ce ne andremo”. NO invece, non è così, e per quanto non possa piacerci, dobbiamo accettare il fatto che spetta a noi e SOLO A NOI migliorarlo, ora ed a cominciare dal basso, a cominciare da tutti noi, nessuno escluso.
Questa lettera non vuole essere e non sarà una lettera contro la politica, contro il mal governo ma inevitabilmente si propone lo scopo di portare alla luce un problema che non deve assolutamente essere ignorato, restare nell’ombra. Quel che sta accadendo in questi giorni a Pietraperzia coinvolge moltissime persone direttamente e deve coinvolgere tutti quanti, anche coloro i quali hanno osservato la struttura solamente dall’esterno senza mai farvi ingresso. Dicevo: quel che sta accadendo è particolarmente grave, perché (come ben emerge dalla “Lettera contro la chiusura dell’ R.S.A. a cura di Polites) il licenziamento previsto per il nove maggio c.a. dei dipendenti presso la struttura sanitaria potrebbe nascondere ben altri fini e comporterebbe il venir meno di un importante centro di accoglienza e cura, nonché probabilmente il trasferimento altrove del 118 e della Guardia Medica.
Quel che maggiormente mi tocca e mi fa riflettere è il fatto che i politici locali non siano ancora adeguatamente intervenuti per tentare quantomeno di trovare una soluzione momentanea in attesa di una soluzione che sia definitiva e positiva.
Barbara L. L. Maimone